La Mostra che non c’è
A cura di Tea Taramino e Riccardo Bargellini
Tra le varie cose, a cui l’organizzazione del Festival non ha voluto rinunciare in questa edizione così atipica, c’è la mostra nazionale che presenta una selezione di artisti rappresentativi del panorama outsider italiano. Si tratta di un insolito itinerario d’arte attraverso un’Italia poco conosciuta, outsider e irregolare, con Bologna come imprescindibile ispirazione del viaggio per onorare la città che ha voluto ospitare il festival anche se virtuale. La narrazione, per figure e parole, è quindi il fil rouge fra i sedici diversi autori e ognuno di questi personaggi ha, dentro e dietro di sé, una storia intricata che si perde nel tempo o nei meandri dell’interiorità. Sono esistenze che è possibile ricostruire e comprendere solo esaminando autorevoli testimonianze, facendo esercizio di empatia, intuizione e, perché no, di immaginazione.